Nominativo corto…pro e contro

Avere un nominativo corto , con due lettere di suffisso , è un vantaggio?

Si ma……ha anche i suoi svantaggi , se il segnale di chi mi riceve è basso e fatica a comprendere l’indicativo a volte continua a richiedere la terza lettere che non c’è.

Cosa più particolare , per i radioamatori italiani , è che alcuni non sanno che esistono nominativi come il mio , cioè corti , ed è già successo che pongano dubbi( sarà un pirata?) o come qualche giorno fa che non mi mettano neppure a log.

Esclusi i call speciali di club e contest , per i nominativi ordinari a parte radioamatori “diversamente giovani” ( ce ne sono oramai pochi) che hanno la sola lettera I la zona e poi alcuni solo due lettere di suffisso (qui dalle mie parti a Verona e non solo era molto famoso I3MW) anche i titolari della ex licenza speciale ,ovvero seconda classe IW emesse fino al 2005 prima dell’unificazione delle due classi , possono avere due lettere dopo il prefisso.

Nel mio caso l’assegnazione del nominativo IW3HV è tra il precedente IW3HUZ ed il successivo IW3HVA , il motivo del perché il ministero abbia adottato questo sistema solo per i nominativi IW mentre gli altri nominativi ( IK , IK , IU ) al passaggio della combinazione le lettere siano nuovamente tre (IZ1AZZ – IZ1BAA ) non lo so spiegare , comunque i nominativi IW non soni più asseganti dal 2005.

In rete non ho trovato molto a parte Wikipedia che sulla pagina NOMINATIVI RADIOAMATORIALI cita semplicemente I radioamatori con licenza speciale possono avere un suffisso a due lettere”.

Percò tutto in regola , ci sentiamo in frequenza .